Hunter Biden, figlio del presidente americano attuale, ha ammesso la colpevolezza nel processo per frode fiscale.
Hunter Biden, il figlio del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, ha sorpreso l’opinione pubblica dichiarandosi colpevole nel processo per frode fiscale. Fino a questo momento, Hunter si era sempre dichiarato innocente rispetto alle accuse che lo vedevano coinvolto in un’evasione fiscale pari a 1,4 milioni di dollari. Il caso riguarda gli anni in cui Biden, affetto da dipendenze, non aveva versato le imposte dovute.
Con questo cambio di strategia, Hunter Biden spera di evitare un lungo e pubblico processo. La sua decisione potrebbe segnare una svolta decisiva, poiché è il primo figlio di un presidente in carica a essere accusato e processato per reati penali di questo tipo. Tuttavia, nonostante la dichiarazione di colpevolezza, sarà il giudice a decidere se accettare l’accordo e, quindi, stabilire la pena.
Le implicazioni dell’accordo giudiziario per Biden
L’accordo che Hunter Biden ha raggiunto con i procuratori prevede un cosiddetto “Alford plea”, una particolare formula giuridica che consente all’imputato di dichiararsi colpevole senza ammettere esplicitamente i fatti. In pratica, Hunter riconosce che le prove raccolte dal procuratore David Weiss sarebbero sufficienti per una condanna, ma evita di confessare pienamente i reati.
Se il giudice Mark Scarsi, nominato durante l’amministrazione Trump, accetterà questo accordo, Hunter Biden potrebbe evitare un processo pubblico. Tuttavia, non è ancora certo che il giudice approvi l’accordo. La sentenza finale dipenderà da molteplici fattori, inclusi eventuali sviluppi legali e politici legati alla figura di Hunter.
Il precedente caso delle armi
Questo non è il primo processo che vede coinvolto Hunter Biden. Nel giugno 2023, era già stato condannato da una giuria del Delaware per l’acquisto illegale di una pistola. Il reato risaliva al 2018, quando Hunter Biden era in cura per la dipendenza da droghe e alcol. Questi episodi hanno contribuito a far crescere l’attenzione mediatica e politica attorno alla sua figura, sollevando questioni delicate sulla moralità e la legalità nelle alte sfere del potere americano.